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Diapositive e microfoni | EX CIVICO

Giovedì scorso abbiamo preso parte ad un talk, una chiacchierata organizzata attorno al tema del racconto dell’identità del paesaggio e dei sistemi di storie che da esso emergono. Eravamo (siamo!) freschi di EX CIVICO #0, la mostra che ha dato il via al nostro progetto di racconto di edifici in disuso nella zona della Saccisica.

L’invito è arrivato da Progetto Morosin, che organizza incontri di formazione, presentazioni ed eventi dedicati a progettisti, architetti e tecnici. “PerCorsi nelle terre di mezzo. L’identità del paesaggio come principio di rigenerazione dell’architettura” è il titolo dell’incontro organizzato all’interno di Casa su Misura presso la Fiera di Padova. Qui, i microfoni allestiti da Progetto Morosin per far parlare i suoi ospiti sull’argomento dell’identità del paesaggio locale erano due: uno offerto all’Officina della Barbabietola e uno dedicato ad un team di architetti.

Da sinistra a destra: Stefania Cavalletto, il curatore Francesco Liggieri e gli architetti Stefano Maria Doardo ed Elena Bregantin.

Il dialogo si realizza attraverso interventi e temi sui quali confrontarsi e scambiarsi opinioni: proprio per questo abbiamo provato a costruire un dibattito che alternasse approcci diversi, frutto di differenti professioni ed esperienze. Da un lato, quindi, il lavoro degli architetti Stefano Maria Doardo, Nicola Fattoni ed Elena Bregantin; dall’altro quello dell’Officina affiancata da Francesco Liggieri, il curatore della mostra fotografica EX CIVICO. Prospetti di storie alterate #0.

Storia, fantasia e limiti, riuso, leggerezza e reversibilità: la discussione è stata avviata e ritmata a partire da questi quattro input, che hanno fatto emergere tanti livelli di lettura attorno al tema comune del paesaggio. Gli strumenti, i lavori, i prodotti, i progetti, le soluzioni e le narrazioni per sentire la vicinanza con un luogo e conoscere il territorio in cui si vive sono molti: per riconoscere il sistema di storie che caratterizza le nostre “terre di mezzo” abbiamo mostrato le foto di capannoni industriali inutilizzati e case in muratura disabitate, ma anche interventi artistici realizzati in città lontane dalle nostre, offrendo immagini che contribuissero a descrivere ambienti e contesti nei quali la potenzialità latente o parcheggiata degli elementi architettonici e del paesaggio circostante è stata espressa e risvegliata attraverso l’arte.

Da sinistra a destra: il curatore Francesco Liggieri e l’architetto Stefano Maria Doardo

Sono tante le forme di comunicazione che contribuiscono alla narrazione dei luoghi che ci circondano e ogni punto di vista ne rende un aspetto: il nostro fotografa facciate che sappiano raccontare una storia che c’era e una storia che può continuare ad esserci, frutto di relazioni stabilite o da stabilire con ciò che c’è intorno. Con questo intento continuiamo il progetto di EX CIVICO, che, dopo il numero zero, vedrà seguire altri capitoli.